310 2022, Nove Lune

30,00 

  • Produttore: Nove Lune
  • Regione: Lombardia
  • Tipologia: bianco
  • Vitigni: Solaris 40%, Bronner 30%, Johanniter 30%
  • Alcol: 12,5% Vol.
  • Bottiglia: 0,75 l.
  • Note: Biologico. Fermentazione e affinamento in barrique

3 disponibili

Descrizione

Vigneto
I vigneti insistono su terreni collinari prevalentemente argillosi ad un’altitudine di circa 450 metri s.l.m., con esposizione a Sud. Sistema d’allevamento Guyot. Densità d’impianto 6.000 ceppi/ha. Conduzione vigneti: metodo biologico. I vitigni resistenti consentono di non eseguire alcun trattamento o al limite nelle annate peggiori solamente due o tre biologici senza chimica di sintesi.

Vinificazione
Le uve vengono raccolte a mano, diraspate a rulli aperti per lasciare intatti gli acini. Segue la pressatura soffice e successivo illimpidimento dei mosti con basse temperature. La fermentazione avviene in barrique. Dopo la fermentazione il vino viene mantenuto nelle barrique sui lieviti con continui batonnage fino all’imbottigliamento.

Note di degustazione
I profumi sono fruttati e floreali con delicate note tropicali. In bocca è sapido, con ottima acidità e il gusto complessivo ha volume e consistenza. Lunghissima persistenza.
Abbinamenti consigliati: Si accompagna molto bene a piatti a base di pesci e crostacei o carni bianche. Ideale per la cucina asiatica o piatti speziati. Ottimo come aperitivo. Temperatura di servizio 12 °C

Recensioni

  1. Luca Gonzato

    310 – 2019, Nove Lune
    Sono passate le 18 e all’enoteca personale ho stappato una bottiglia Resistente, alle malattie fungine, ai Dpcm e alle angosce. A Milano non è che proprio si respiri una bella aria quindi ho pensato che ci vuole qualcosa per cambiare il mood che aleggia sulla città. Una buona cena con un buon vino ad esempio. Ho scelto il 310 di Nove Lune che mette insieme le uve di 3 vitigni che per l’occasione paiono tre moschettieri, Solaris, Bronner e Johanniter. Insieme sono una forza aromatica unica e irresistibile. Le vigne da cui provengono le uve sono a zero trattamenti. Definire il 310 solamente un vino biologico è riduttivo, è piuttosto un Superbio.
    Nel calice è splendente con riflessi dorati, emana profumi di Sambuco e di mela. All’assaggio arrivano aromi retronasali più caldi, di tostatura e di frutta a polpa gialla che vanno a mixarsi con sentori più acerbi e agrumati. La vinificazione e l’affinamento in barrique rendono questa annata 2019 dinamica e ricca di spunti aromatici. Rimane a lungo in bocca e nel finale ritorna fresco ed invitante al nuovo sorso. Per la “buona cena” ho accostato un piatto di seppie con patate e piselli. Tutta la freschezza del 310 gioca a braccio di ferro con la dolcezza di patate e piselli mentre l’aromaticità abbraccia quella delle seppie. Stasera non voglio sentire il notiziario, preferisco leggere un vino.

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