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Francesco Poli

Santa Massenza. Un paese, un confine, un grande vitigno.

Santa Massenza è un confine e, come tutti i confini, unisce: il clima del sud incontra quello continentale, le piante mediterranee convivono con quelle alpine. È in questo piccolo paese di rinomata tradizione viticola e distillatoria che si situa l’ Azienda Agricola e la Distilleria di Francesco e Alessandro Poli. Dal 1998 si coltivano i vigneti in agricoltura biologica e da qualche anno si utilizzano i preparati e le tecniche dell’agricoltura biodinamica.
Con la Nosiola, unica varietà autoctona trentina a frutto bianco da cui si producono il “Nosiola Sottovi”, il Majano e il Vino Santo Trentino “i Nosioi”, è stato reimpiantato un antico vigneto in località Sottovi, sulle colline sovrastanti il lago. Vigneti che dovevano essere coltivati a Nosiola da Vino Santo anche qualche secolo fa. Leggendo alcuni storici riferimenti scrive Pincio Giano Pirro negli “Annali, ovvero cronache di Trento” del 1648:
“… un banchetto molto più fastoso e ricco di portate di vini venne predisposto il 12 settembre 1536, per l’arrivo a Trento di re Ferdinando … venivano serviti , di norma, vini dolci, tra i quali primeggiavano il Moscato, il Bianco di Calavino… l’insuperabile Vino Santo, prodotto sui colli di Santa Massenza”.
Narra inoltre Michelangelo Mariani in “ Trento con il Sacro Concilio “ del 1673: “… dal famosissimo banchetto del 25 luglio 1546 offerto dal Cardinale di Trento… vini squisitissimi, bianchi, rossi e rosati dei colli di Trento e vini dolci di Santa Massenza”.

il “Naranis” un vino di montagna a impatto zero

La prima vendemmia ufficiale di uve Nosiola da Vino Santo di Francesco e Alessandro risale al 1985. Bisogna aspettare il 1990 per assaggiare il primo Vino Santo targato Francesco Poli. Da allora gli apprezzamenti si sono susseguiti con l’uscita delle successive annate.
Nel nuovo locale per l’appassimento all’ interno dell’ azienda, alloggiano le aréle , di dimensioni ridotte rispetto al passato, per poter ospitare i grappoli direttamente nel vigneto. Ciò evita così una doppia manipolazione delle uve.
Il Vino Santo rappresenta una felice sintesi di storia, tradizione, qualità e territorio dove la pazienza la fa da padrone. Bisogna attendere diversi anni perché il nostro vino maturi nelle botti di rovere e acacia dando il meglio di se stesso. Nei vigneti attorno al paese si coltivano i vitigni a bacca rossa, la Schiava, il Rebo, il Lagrein ed il Cabernet Sauvignon. Alcuni anni fa in località Naran, a 550 metri ai piedi del Monte Gazza e della Paganella, sono stati piantati dei vitigni naturalmente resistenti e che quindi non necessitano di alcun trattamento antiparassitario. Dalle varietà Bronner e Solaris per l’appunto, nasce il “Naranis”, un vino di montagna a impatto zero.

Certificazioni: Biologico
Associato: Piwi Italia

Distilleria Francesco, Via del Lago, 13 – Loc. S. Massenza, Vallelaghi (TN) – www.distilleriafrancesco.it